Gli adolescenti: questi sconosciuti

Cos’e’ l’adolescenza?


L’adolescenza, dal latino “adolescere” che significa “crescere”, è la fase della vita durante la quale l’individuo conquista le abilità e le competenze necessarie ad assumersi le responsabilità relative al futuro stato di adulto e si conclude con l’avvento di quest’ultimo. Questo periodo di transizione dallo stato di bambino a quello di giovane adulto prevede una costante evoluzione e continue trasformazioni che spesso, dall’esterno, vengono scambiate per volubilità, instabilità, squilibrio. In questo momento della vita gli interrogativi e i dubbi su di sè, le trasformazioni del proprio corpo, i conflitti con i genitori rappresentano dei momenti di passaggio che possono non costituire una patologia.
I rapidi e consistenti cambiamenti causano una fase di disequilibrio in cui tutto viene rimesso in discussione. Si potrebbe osservare che cambiamenti così rapidi non sono caratteristici esclusivamente di questa fase della vita, per esempio nell’infanzia l’evoluzione somatica e mentale raggiungono ritmi particolarmente elevati, ma in adolescenza, il ragazzo o la ragazza sono spettatori consapevoli delle mutazioni che li riguardano e sono perciò impegnati in un difficile processo di attribuzione di senso a quello che sta loro accadendo.

L’adolescente ci sorprende per “capire”


L’adolescenza suscita al giorno d’oggi, più che in ogni altro momento storico, una crescente attenzione da parte del mondo degli adulti (in special modo genitori, insegnanti, sociologi e psicologi). L’adolescente riesce sempre a sorprenderci per le capacità di infastidire le tendenze conservatrici del nostro mondo, per le potenzialità di pensiero e di azione che si possono manifestare sotto forma di grande creatività, distruttività o piattezza. Dietro ai sintomi (corporei, relativi alla sessualità, condotte autodistruttive etc.) sembra esserci anche una grande necessità di conoscere e capire: l’adolescente è affamato di verità. E’ l’erede del bambino teso incessantemente a elaborare teorie e farsene una ragione, alla ricerca spasmodica dei segreti sui misteri del mondo: la differenza fra i sessi e l’origine della vita. Sono domande sul sé, sul mondo circostante, sui genitori, sulle relazioni affettive.
Cosa mi sta succedendo? Chi diventerò? Come mi accoglierà la società? Cosa si aspettano gli altri da me? Come posso essere me stesso e allo stesso tempo non deludere i miei genitori? Chi e come potrà amarmi oltre a loro? Sono solo un piccolo esempio dei dubbi e delle incertezze che li assillano in questa fase di grandi ed importanti, ma allo stesso tempo estremamente difficili, trasformazioni.

Quali sono gli obiettivi di questa crescita?


I temi evolutivi sui quali si svolge la crescita degli adolescenti e sui quali si possono eventualmente, in questa fase della vita, strutturare i sintomi disfunzionali, riguardano generalmente:

 l’accettazione del proprio corpo in mutazione: l’immagine corporea viene messa
  in crisi dai cambiamenti della pubertà e necessità perciò di essere ristrutturata ed
  assimilata come facente parte di una nuova identità. Il corpo, diventato estraneo,
  viene utilizzato come uno  spazio di sperimentazione, o in casi più estremi come un
  campo di battaglia, sul quale mettere in scena eventuali conflitti (disturbi alimentari,
  abuso di sostanze, gravidanze precoci, etc.)

– l’acquisizione di un’identità personale unica e definita, che permetta all’adolescente
  di percepirsi con una precisa definizione di sé stesso in termini di personalità, valori,
  credenze, preferenze e motivazioni. Uno dei passaggi essenziali per la risoluzione di
  questo processo è la (più o meno) sofferta acquisizione di autonomia rispetto alle figure
  genitoriali. Questo porta il ragazzo ad un difficile riconoscimento di sé stesso   
  nell’ambiente familiare e ad una necessaria ristrutturazione della propria immagine in
  questo contesto. Viene quindi vissuto il lutto rispetto alla perdita della propria identità
  infantile.

 il consolidamento di un’identità sessuale e di genere, ovvero la convinzione stabile
  di appartenere all’uno o all’altro sesso e di identificarvisi. Le trasformazioni del corpo e la
  maturazione degli organi genitali innescano il bisogno di intensificare i comportamenti
  che caratterizzano il genere sessuale nel quale l’adolescente si identifica. Parte di
  questo processo è il compito di integrare la nuova sessualità con l’affettività in un insieme
  armonioso.
 
 le relazioni con i coetanei e lo sviluppo di una identità sociale. All’interno dei
  raggruppamenti giovanili si costruisce gran parte dell’identità adolescenziale. Il rapporto
  con i coetanei ha il ruolo di rendere pensabile il travaglio della crescita attraverso la
  condivisione e il senso di appartenenza. Quando queste relazioni risultano compromesse
  si possono verificare difficoltà che necessitano di essere attentamente valutate.
 
 la formazione di sistemi motivazionali, valori e progettualità futura più
   strutturati tramite:
  – interiorizzazione di norme e valori stabili e coerenti con la propria identità
  – mediazione fra bisogni interni ed esigenze sociali
  – sviluppo di aspirazioni ed una personale visione del mondo al quale non adeguarsi 
    passivamente.

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